giovedì 11 giugno 2009

THE END....CONCLUSIONI FINALI...

BENE BENE....SIGNORE E SIGNORI,RAGAZZI E RAGAZZE,SIAMO ARRIVATI ALLA"FINE"DI QUESTO VIAGGIO....IO HO SCELTO UN ARGOMENTO MOLTO FORTE MA QUANTO MAI ATTUALE,NON NASCONDO CHE DURANTE LA STESURA DI QUESTO PROGETTO HO PROVATO MOMENTI DI VERO E PROPRIO SCONFORTO DOVUTI ALLE BRUTTE IMMAGINI ED ALLE BRUTTE STORIE CHE HO POTUTO VEDERE E LEGGERE....
CREDO DI AVER DETTO TUTTO,VORREI SOLO AGGIUNGERE CHE:
MANGIARE NON è SOLO NUTRIRSI,MANGIARE è UN'ATTIVITà CHE RIGUARDA CORPO,CUORE E MENTE...
ALIMENTARSI OGGI SIGNIFICA DECIDERE OGNI VOLTA CHE COSA MANGIARE,COME,QUANDO,CON CHI E PERCHè....SONO DECISIONI INDIVIDUALI,MA FORSE NON SONO DECISIONO DAVVERO LIBERE,PERCHè INTORNO A NOI C'è UN MONDO CHE IMPONE LE SUE IMMAGINI E I SUOI PRODOTTI...

DETTO QUESTO VORREI CONSIGLIARVI LA VISIONE DEL VIDEO DI CHRISTINA AGUILERA"BEAUTIFUL"PERCHè TU SEI MIGLIORE,NOI SIAMO MIGLIORI, TU VALI,NOI VALIAMO....YOU ARE BEAUTIFULLLLLLLLLLLLL......


THE ENDDDDDDDDD





LA DIETA CHE FUNZIONA......

Hai calcolato il tuo indice di massa corporea ed hai scoperto di essere sovrappeso.Vuoi metterti a dieta?BENE!Per prima cosa ALZATI E CAMMINA!in un'ora davanti alla TV consumi 80 calorie,se cammini ne consumi 225;sw cammini a passo svelto arrivi a 345calorie e se vai i bicicletta le calorie consumate in un'ora diventano415.Elimina la maggior parte dei grassi animali e i dolci.Ti piace tanto la cioccolata?ok,un pezzo ogni tanto non fa male.RICORDA:LA DIETA NON è UNA PUNIZIONE!NON SALTARE MAI I PASTI:COLAZIONE,SPUNTINO A METà MATTINA,PRANZO,MERENDA E CENA.LE CALORIE DI CUI HA BISOGNO IL TUO ORGANISMO VANNO DIVISE IN TUTTA LA GIORNATA.Privilegia frutta e verdura ma non eliminare i derivati del latte nè l'olio di crudo.Impara a riconoscere i segnali di fame e di sazietà,combatti la voglia di sgranocchiare qua e la,quando capita.
No avere fretta se sei sovrappeso i primi chili vanno giù di colpo ma poi per consolidare il risultato e migliorare la situazione ci vuole tempo.Se puoi,vai dal tuo medico o dal dietologo che trovi anche nelle ASL....
ci tenevo a dire solo una cosa,l'importante è stare bene con gli altri e non cambiare per piacere agli altri....
TO BE CONTINUED
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mercoledì 10 giugno 2009

UN Pò DI EDUCAZIONE ALIMENTARE....

LA PIRAMIDE ALIMENTARE....
Non c'entrano i faraoni e nemmeno le caste di merende al supermarket:la PIRAMIDE ALIMENTARE è un aiuto per imparare,giorno dopo giorno,che cosa mangiare e quanto....
Gli limenti sono divisi in cinque gruppi,almeno un alimento di ogni gruppo deve essere presente sulla tua tavola ogni giorno.
GRUPPO1:
CEREALI,alla base della piramide ci sono pane pasta e cereali,cioè carboidrati.il consumo dev3e variare da6ad 11 porzioni al giorno.
GRUPPO2:
La seconda fascia comprende tutta la frutta e tutte le verdure,servono per fare il pieno di vitamine,minerali e fibre,il consumo deve variare da3 porzioni di frutta e tre porzioni di verdure ogni giorno.
GRUPPO3:
Continuando a salire troviamo alimenti che ci forniscono proteine,vitamine del gruppo b,e un tot di minerali fondamentali,come il calcio,il consumo è di2-3 porzioni del gruppo del latte e 2-3 porzioni di tutto il resto(carne,pesce,uova,legumi).
GRUPPO4:
Siamo quasi in vetta e troviamo l'olio,che contiene vitamine indispensabili e tanta energia,il consumo è di2.3 cucchiai al giorno,assolutamente crudo.
GRUPPO5;
In cima alla piramide troviamo gli"stravizi"ovvero zuccheri e grassi animali,questi alimenti dovrebbero essere ingeriti raramente o quasi mai...

PER UNA PIRAMIDE DAVVERO COMPLETA RICORDATI DI AGGIUNGERE NON TANTO SALE,ZERO ADDITIVI,ZERO CONSERVANTI E TANTA,TANTISSIMA ACQUA.....

TO BE CONTINUED
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L'INDICE DI MASSA CORPOREA....

Non guardarti allo specchio,lascia stare la bilancia.
CALCOLA IL TUO"INDICE DI MASSA CORPOREA"!
L'indice di massa corporea è un numero che esprime il rapporto tra il tuo peso in chilogrammi e la tua altezza espressa i metri.L'IMC è molto più attendibile del solo peso corporeo!
Per calcolarlo prendi il tuo peso in chilogrammi e dividilo per la tua altezza al quadrato.La formula è semplice se usi una calcolatrice è semplicissima.....

SI CONSIDERA NORMALE UN IMC COMPRESO TRA18,5 E 24,9.
UN IMC INFERIORE A 18,5 INDICA SOTTOPESO,UN IMC COMPRESO TRA 25 E 29,9 INDICA SOVRAPPESO.
UN IMC SUPERIORE A 30 INDICA OBESITà.

TO BE CONTINUED
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CAMPANELLI D'ALLARME....

CIAO A TUTTI...
STATEMI BENE A SENTIRE,ANZI LEGGETE ATTENTAMENTE QUANTO STTò PER SCRIVERE:
  • Sei magrissima ma pensi che devi dimagrire ancora e sei molto contenta se ci riesci?sei ossessionata dal pensiero di prendere anche un solo grammo in più e controlli in continuazione il tuo peso e la tua immagine?hai perso il ciclo mestruale da almeno tre mesi?ti sei inventata una dieta ferrea ma a volte ti sembra troppo e salti completamente i pasti?hai un'indice di massa corporea inferiore a 17,5?se ti riconosci in questa descrizion,non fare finta di niente;quasi sicuramente sei stata colpita da ANORESSIA.
N.B:IL TESTO è AL FEMMINILE MA NATURALMENTE QUESTO VALE ANCHE PER I RAGAZZI....

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COME SI RAPPORTANO GLI ALTRI PAESI A QUESTO TIPO DI PROBLEMA???

CIAO A TUTTI...
Questo vuole essere una sorta di gemellaggio con gli altri paesi per constatare come viene affrontato e riconosciuto questa malattia....
. In molte culture non occidentali vengono attribuiti a un corpo abbondante attributi positivi come salute, prestigio sociale, potenza economica e attrattività sessuale, mentre alla magrezza viene conferito un connotato di negatività. L’assenza di un’ideale di magrezza risulta protettivo per questi gruppi culturali rispetto all’insorgenza di insoddisfazione dell’immagine corporea e conseguenti disturbi dell’alimentazione. L’anoressia nervosa, in particolare, ricorre meno frequentemente nei paesi non occidentali e che hanno meno contatti con la nostra cultura, e gli emigranti hanno maggiori probabilità di sviluppare il disturbo quando si trasferiscono in un paese industrializzato confrontati con coloro che restano nella comunità di origine.

Ex Unione Sovietica.BILUKHA AND UTERMOLEN(2002) hanno notato che l’accresciuto accesso a fonti mediatiche americane, che promuovono la magrezza attraverso diete ed esercizi è duplicato, con un aumento dell’insoddisfazione per l’immagine corporea, in paesi dell’ex Unione sovietica come l’Ucraina.

Becker (2004) ha dimostrato che l’introduzione della televisione alle isole Fiji nel 1995 è correlata con l’aumento dei punteggi ai test che indicano la predisposizione a sviluppare disturbi alimentari. Nel 1998 il 74% delle ragazze riportava la convinzione di essere “troppo grassa” almeno “qualche volta”. Quelle che guardavano la tv almeno 3 sere a settimana avevano il 50% in più di probabilità di concepirsi come troppo grasse e il 30% di probabilità in più di essere a dieta, sebbene non fossero più soprappeso delle altre.

I disordini alimentari ad Hong Kong, Taiwan e Cina erano ritenuti rari o non esistenti. Ma una ricerca di Luo, Parish & Laumann (2005) ha scoperto che da quando la Cina è diventata più aperta all’occidente, anche in Cina si stanno diffondendo ideali di magrezza con conseguenze negative per le donne.

Swami and Tovee (2005) hanno comparato le preferenze di immagine corporea in gruppi di donne che vivevano in Malesia e Gran Bretagna. Cinque sottogruppi riflettevano un gradiente di sviluppo socioeconomico: dai paesi industrializzati (Inghilterra e Kuala Lumpur), a semi-industrializzati (Kota Kinabalu) a rurali (i villaggi di Kota Kinabalu). I ricercatori hanno rilevato come nei gruppi industrializzati, e quindi maggiormente esposti ai valori occidentali, esisteva un tasso maggiore di disordini alimentari rispetto agli abitanti delle zone rurali, benchè ne condividessero la cultura tradizionale.

In Medio Oriente uno studio cross-culturale condotto in Israele su gruppi di subcultura ebraica e araba ha evidenziato che la maggiorparte dei gruppi di adolescenti mostrano un’ attitudine all’insoddisfazione per la propria immagine corporea comparabile a quella riscontrabili negli Stati Uniti. (Safir, Flaisher-Kellner & Rosenmann, 2005).

Katzman et al. (2004) notarono che nell’Isola caraibica di Curacao i disordini dell’alimentazione erano individuabili solo nella minoranza bianca. Nessuna evidenza di patologia alimentare fu riscontrata nella maggioranza nera dell’isola. I bianchi di Curacao tipicamente aderiscono a standard di bellezza occidentali, contrariamente ai neri che preferiscono una dimensione del corpo più “ampia”.

In nazioni africane come l’Uganda e la Nigeria, dove le donne in carne e pesanti sono giudicate ideali, le donne hanno meno probabilità di sviluppare un disturbo alimentare. (Balogun, Okonofua & Balogun, 1992 ). Al contrario in Sud Africa i disturbi dell’immagine corporea e alimentari non sono dominio esclusivo delle sudafricane caucasiche, ma sono comuni anche fra le adolescenti nere (Le Grange et al. 1998).

In Giappone tradizionalmente gli standard di bellezza promuovono una figura più magra e più piccola di quanto accada nelle culture accidentali. Pike & Borovoy (2005) sebbene sottolineino i limiti del modello di “occidentalizzazione” come spiegazione dell’incremento dei disturbi alimentari in Giappone, concordano nel ritenere che l’atteggiamento culturale nei confronti del peso e dell’aspetto siano alla base della diffusione del fenomeno, benchè siano ravvisabili altre motivazioni specificatamente relative alla società giapponese.

Insomma esistono sufficienti evidenze, al di là di aprioristiche e bigotte campagne di moralizzazione, per ritenere che un cambio di rotta culturale possa aiutare concretamente a ridimensionare questo allarmante fenomeno.

TO BE CONTINUED

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RAGAZZI E RAGAZZE A CONFRONTO

L'ANORESSIA è FEMMINA?????NO,PER NIENTE....ANCHE I RAGAZZI SI AMMALANO DI ANORESSIA,MA NATURALMENTE COME IN TUTTE LE COSE ESISTONO ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I DUE SESSI CHE SOFFRONO DI QUESTA PATOLOGIA...E ALLORA VEDIAMO....
Nonostante il disturbo sia lo stesso, infatti, presenta notevoli differenze di genere, poichè mentre le donne mirano alla perdita di peso e al dimagrimento, gli uomini sono ossessionati dalla muscolatura, e si sforzano di ottenere un fisico sempre più massiccio e scolpito. Mentre la preoccupazione delle donne va perlopiù al corpo dalla vita in giù, per gli uomini va dalla vita in su, in particolare al petto ed alle braccia. Ma se sono così diversi, come è possibile affermare che si tratta dello stesso disturbo? Uno degli elementi più significativi, oltre la spropositata attenzione rivolta all’aspetto fisico, sono le comorbilità (l’associazione con altre malattie) che sono le stesse in entrambi i sessi: depressione maggiore, abuso di sostanze, disturbi d’ansia e disturbi di personalità sono rintracciabili sia nei maschi che nelle femmine affetti da disturbo alimentare.Il fatto che la malattia sia la stessa però non deve trarre in inganno, infatti, si è osservato che gli specialisti tendono a diagnosticare il disturbo più spesso se si tratta di una donna, più raramente se si tratta di un uomo. Una prima ragione sta nel fatto che, in stadi avanzati della malattia, esiste un sintomo nella donna, l’amenorrea (ossia l’arresto del ciclo mestruale), che non ha corrispettivi così evidenti nell’uomo. Nel maschio lo scompenso ormonale si manifesta come un calo drastico del desiderio sessuale, se non addirittura impotenza, causati dal blocco o inibizione della produzione di testosterone operato dall’organismo denutrito. Un secondo motivo nasce dal fatto che i soggetti maschi tendono a dare spiegazioni più ragionevoli, spesso mediche, per le loro condotte patologiche. Mentre, infatti, le donne prediligono comportamenti di controllo del peso come il vomito o l’assunzione massiva di lassativi, gli uomini, probabilmente favoriti da un metabolismo più veloce, preferiscono l’esercizio fisico, anche se spesso eccessivo.Le ragioni espresse per l’inizio della restrizione alimentare e del sovra esercizio variano molto e, come detto prima, appaiono spesso più ragionevoli di quelle esposte dalle donne che principalmente dimostrano semplicemente l’ossessione verso la magrezza. Molti pazienti dichiarano di essere a dieta per combattere l’eccesso di peso (a volte reale), alcuni per evitare che l’eccesso di grasso li conduca a complicazioni mediche, come malattie cardiache, a cui spesso sono andati incontro certi parenti (spesso il padre), altri potrebbero dimostrarsi motivati a cambiare il proprio aspetto in quanto molestati da coetanei in età infantile o, infine, semplicemente per migliorare le loro capacità atletiche. Condotte i questo genere, specie se perpetuate nel tempo possono portare a sintomi somatici a volte piuttosto gravi che vanno dal senso di affaticabilità, edema, bradicardia, anemia e, ovviamente, perdita di peso. Si è osservato inoltre che i diversi tipi di disturbo alimentare si associano a diversi tipi di personalità. Infatti mentre l’anoressico tende ad apparire ansioso, autopunitivo ed a volte persino ossessivo, i bulimici tendono a comportarsi in modo appariscente e narcisista.Nonostante sia difficile ammettere di avere questo tipo di patologia per entrambi i sessi, per gli uomini si aggiunge un’ulteriore fonte di vergogna: soffrire di una malattia tipicamente femminile. In questo il soggetto con disturbi dell’alimentazione vede lesa la sua virilità. Per questo è fondamentale che gli psicologi considerino come la mascolinità impatta sulla diagnosi e sul trattamento di questi disturbi. Gli affetti presentano inoltre difficoltà a richiedere aiuto ad operatori specializzati, mentre è frequente il ricorso a specialisti per problemi secondari derivanti dalla o concomitanti alla loro condizione come depressione sovrappeso, ansia sociale o disturbi ossessivi compulsivi. Inoltre bisogna aggiungere che spesso la mascolinità è associata a diffidenza, ad un giudizio negativo verso gli interventi psicologici e conseguentemente ad una minore frequenza di richieste d’aiuto.Il soggetto prova una forte ambivalenza nei confronti delle richieste d’aiuto, infatti qualora decidesse di trattarsi, sentirebbe minacciati i “risultati” ottenuti attraverso l’esercizio e il controllo dell’alimentazione, di contro, qualora rinunciasse al trattamento, continuerebbe ad essere tormentato da preoccupazioni riguardanti il suo aspetto fisico e sarebbe costretto a continuare ad assumere sostanze per il potenziamento muscolare (e.g. steroidi).Nonostante non ci sia in letteratura uno studio volto ad indagare proprio questo aspetto, sembra che i risultati del trattamento siano altrettanto buoni sia per gli uomini che per le donne con alcune importanti differenze. Mentre gli uomini sembrano essere in grado di riacquisire un peso normale più velocemente delle donne, queste si dimostrano più capaci di controllar e i sintomi della malattia anche a lungo termine, nonostante alcune di esse fossero state ammesse al trattamento in condizioni psico-fisiche peggiori dei maschi.I due sessi condividono inoltre molti predittori per una buona prognosi, come ad esempio peso particolarmente basso, assenza di serie malattie in comorbilità e alto supporto familiare. Predittori specifici per una peggiore prognosi maschile sono stati identificati e tra questi rientrano la lunga durata della malattia, l’insorgenza tardiva, il disinteresse verso gli sport, relazioni sociali controverse, scarso adattamento sociale durante l’infanzia e mancanza di attività sessuale prima dell’insorgenza della malattia.Gli psicologi che si apprestano al trattamento di pazienti maschi con disturbo alimentare, possono utilizzare la mascolinità del soggetto come leva per il cambiamento enfatizzandone i lati positivi e sfruttandone le peculiarità. Ad esempio, dato che è meno probabile che gli uomini chiedano supporto psicologico, il terapista può sottolineare come l’inizio della terapia sia la dimostrazione del fatto che il paziente sta esercitando controllo sulla sua vita, controllo volto al miglioramento.Nonostante sia importante che ogni psicologo integri la sua strategia di approccio al paziente con informazioni riguardo le abitudini alimentari e l’attività fisica dei pazienti, in questi casi diventa cruciale conoscerne gli aspetti per poter giungere ad una diagnosi corretta ed ad un trattamento efficace. In particolare, l’intervista può essere strutturata in modo da ottenere informazioni riguardo cambiamenti di peso, dieta o abitudini d’esercizio, i pesi minimo e massimo raggiunti ed il peso ideale, preoccupazioni riguardo la forma fisica o la muscolatura, preoccupazioni riguardo alla perdita di peso e eventuale uso di sostanze per il potenziamento muscolare. Alcune ricerche hanno paragonato quest’ultimo comportamento a strategie di controllo del peso che nelle femmine si palesano con il vomito. Altre aree di indagine sono fumo, uso d’alcol, droghe, uso di medicinali per il dolore e patologie che implicano dolore cronico. Questi si sono rivelati correlati alla bulimia nell’uomo, ad esempio, gli uomini potrebbero approdare all’uso della cocaina per ridurre il desiderio di abbuffarsi o per stimolare la perdita di peso.I principi base per il trattamento dei disturbi alimentari per le donne si applicano anche agli uomini: impegnarsi per ristabilire un peso normale, abbandonare comportamenti lesivi, trattare le malattie in comorbilità, sconfiggere le preoccupazioni riguardo il peso e la forma fisica e insegnare strategie d’adattamento ai propri ruoli sessuali e socioculturali. L’approccio consigliato è multidisciplinare in modo che coinvolga oltre allo psicologo ed al paziente, un medico che monitori la sua condizione fisica nel progredire del trattamento, un dietologo che educhi il paziente a proposito della nutrizione, metabolismo ed esercizio fisico, ed uno psichiatra che tratti eventuali patologie associate.Tra le terapie più efficaci per il trattamento dei disturbi alimentari rientra la terapia cognitivo comportamentale, la quale, particolarmente efficace nel trattamento della bulimia, ha delle evidenze di efficacia anche per l’anoressia nervosa.In definitiva i maschi con disturbi alimentari sono spesso trascurati rispetto alle donne, anche se negli ultimi tempi stanno attirando sempre di più l’attenzione. Nonostante ci siano molte somiglianze tra maschi e femmine che hanno a che fare con questi disturbi, sono evidenti delle differenze nei maschi che ne influenzano il trattamento. Gli psicologi stanno considerando strategie terapeutiche tengono conto del sesso del paziente in modo da capire come la loro mascolinità influenza il loro disturbo e la loro richiesta di aiuto.
TO BE CONTINUED
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martedì 9 giugno 2009

GUARDARE PER CREDERE....



CIAO A TUTTI...IERI ABBIAMO PARLATO DELL'ANORESSIA AL MASCHILE...I PIù SCETTICI POTREBBERO NON CREDERCI PERCIò OGGI VI OFFRIRò DELLE TESTIMONIANZE FOTOGRAFICHE.......


TO BE CONTINUED
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lunedì 8 giugno 2009

E I RAGAZZI??????.....-II PARTE

ANORESSIA AL MASCHILE....
manorexia.jpgToscani ci ha shoccati con coraggio con questa immagine per metterci di fronte ad un problema che a parte le chiacchiere di tanti nei fatti poi non viene affrontato con serietà.

L'altra faccia della medaglia è questa: Jeremy, 36 anni del Minnesota sta letteralmente morendo per essere magro. Come era prima? Lo potete vedere qui.

E potete leggere anche i commenti tra i quali lo stesso Jeremy afferma:
"Sebbene fossi certamente più in salute e ovviamente di migliore aspetto, non ero felice.
Mi allenavo troppo in palestra, ero molto superficiale e interessato solo al mio aspetto. Volevo, e ancora voglio, che la gente mi ami per quello che sono e non per quello che sembro. Non posso mentire,amerei essere di nuovo come in quella foto ma voglio anche esser felice.
".



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E I RAGAZZI??????

BENE BENE...ma lo sapevate che la prima diagnosi di anoressia fu fatta proprio ad un ragazzo???!!ebbene si,strano ma vero,anche i ragazzi cascano in questo tranello...ed ancora una volta c'è la moda di mezzo,e dove c'è moda c'è anche la denuncia sempre più forte del fotografo OLIVIERO TOSCANI....MA VEDIAMO PIù DA VICINO LA SITUAZIONE...
Si chiama anche vigoressia o ancora reversal anoressia, speculare a quella femminile. E’ l’anoressia maschile, in agguato nell’età a rischio, tra i 12 e i 25 anni, periodo della formazione dei futuri uomini e donne. Non a caso si parla di patologia della famiglia, bersagliata com’è oggi dalle difficoltà della vita e dai messaggi contraddittori delle mode: librarie e televisive (diete e ricette di cucina…), stilistiche (fantasie dell’appeal, sex o non sex, fino a confondere i generi uomo/donna…), salutiste (magri e forti a ogni costo…) il rischio è quello di incorrere in un disturbo del comportamento alimentare, DCA , di cui l’anoressia fa parte.

Difficili statistiche.
Un disturbo che tuttavia nell’ultimo secolo non sembra essere aumentato stando a quanto afferma lo psicoterapeuta Roberto Ostuzzi, presidente dell’ANSISA, Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione e autore, per Baldini e Castoldi, del libro “Figlie in lotta con il cibo” e del più recente “Un boccone dopo l’altro”. “Quello che è cambiato”, dice Ostuzzi, “è la tipologia dell’anoressia, che da mistica nel ‘700 è diventata ai nostri giorni più legata ai mutamenti socioculturali dovuti a importanti cambiamenti nell’organizzazione sociale e familiare”.
Non si contano tuttavia i pazienti anoressici, che nella sua forma al maschile oggi si confondono sempre più tra la normalità, sfuggendo ogni statistica. Ragazzi che scambiano il contenitore (il corpo) con il contenuto (le emozioni) con comportamenti molto spesso tollerati e compatibili con la vita “normale”.
Sì, perché, come spiega Ostuzzi, i ragazzi non sviluppano soltanto l’anoressia restrittiva tipica delle ragazze, che fa dimagrire fino al rischio della vita stessa. Gli ossessionati dalla forma del corpo, sono palestrati, che vogliono eliminare ogni filo di grasso ma anche corazzarsi di muscoli dietro i quali nascondere insicurezze, forgiando ex novo la propria immagine più d’impatto.
È proprio l’esiguità dei casi trattati che fanno dell’anoressia un fenomeno ancora poco studiato, considerato che in Italia viene curato in appositi centri specialistici solo dagli anni ‘80. La percentuale di casi è in un rapporto di circa 1 a 10 maschi/femmine, con una prevalenza dello 0,3-0,5% nelle donne in età a rischio, che significa 3-5 femmine contro un maschio ogni mille. L’incidenza invece è di circa venti ragazze/due ragazzi ogni centomila abitanti. La cura è la stessa, ma perché un ragazzo si ammala di una patologia tipicamente femminile?
Gli interrogativi si moltiplicano, come pure le ricerche sui fattori di natura neuroendrocrina e metabolica, che possono accompagnare, in determinate condizioni ambientali, questo deficit nella struttura di identità di sé. Molto spesso è in gioco la ricerca di definire la propria identità di genere, di attitudine, di inclinazione sessuale. Senza essere gay, sono ragazzi che possono avere delle incertezze, magari perché sono più magri e fragili o meno decisi dei coetanei. Inoltre, a differenza del corpo delle ragazze, biologicamente stimolo per la sessualità maschile, il corpo e l’identità maschile vanno al di là dell’aspetto puramente sessuale e puntano sulla sicurezza legata all’efficienza.

Fissati con la palestra.
La donna anoressica deve essere magra, l’uomo muscoloso. Per una forma di fobia delle forme praticano esercizio compulsivo, cioè tantissima ginnastica e hanno eccessive preoccupazioni per la dieta perché vogliono essere magri, e avere tutti i muscoli scolpiti. Sono disposti anche all’abuso di sostanze anabolizzanti.
A Villa Margherita a Vicenza, una casa di cura convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, che fa parte della rete assistenziale dei disturbi alimentari del Veneto, il 70% dei pazienti provengono da fuori Regione: su 120 ricoverati 6 sono uomini, circa il 4%. Cosa si cura e come nell’anoressia? “La cura individuale è rimetterli in contatto con il loro stato emotivo interno e verbalizzarlo. Si cura un disagio multifattoriale, con molte cause che si intersecano in maniera diversa nei singoli casi, ma sempre con una forte, ossessiva concentrazione sul cibo quale strumento per modificare il corpo nel tentativo di mettere a tacere il proprio dolore interno attraverso il controllo del guscio. Una ricerca di sicurezza effimera che renda più sopportabili le insicurezze interiori. In terapia familiare, in presenza di madre, padre, fratelli si discute insieme delle difficoltà, per capire quali possono essere i limiti o i cambiamenti da adottare per modificare una situazione che si è resa difficile”.
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venerdì 5 giugno 2009

VI PRESENTO I PRO-ANA.....

I CHIAMANO "PRO-ANA"...sono siti difficili da trovare e ad entrarci ma una volta superato lo scoglio si scivola in un un baratro di tristezza e sofferenza.
Sono blog, forum, chat, community e siti che esaltano l’anoressia e la bulimia, dove si dispensano consigli e suggerimenti su come diventare anoressiche e bulimiche doc.
Sono considerati illegali e perciò continuamente oscurati. Ma questo non scoraggia le giovani utenti ad aprirne di nuovi. Il fenomeno appare piuttosto sotterraneo e clandestino ma soprattutto sconosciuto alla maggiorparte delle persone. Per questo PrimaDaNoi.it ha deciso di approfondire l’argomento.
Le frasi che si possono leggere sono scioccanti, le immagini proposte quelle di modelle che di bello hanno solo i vestiti perché al posto del corpo ci sono solo scheletri.
La “moda” delle pro Ana (o pro mia per le bulimiche) è nata negli Stati Uniti e si calcola che oggi in America siano quasi 11 milioni le persone (99% donne tra i 12 e 40 anni) influenzate dal movimento e dall’ostentazione di un certo modo di apparire.
In Italia sarebbero 500.000 le ragazze malate e tra queste alcune migliaia decidono di partecipare a blog
a favore dell'anoressia e della bulimia, raccontando con fierezza i risultati raggiunti. Entrare nel loro mondo è quasi impossibile. I forum sono tutti privati.
Per accedere si può contattare la proprietaria che a discrezione
accetterà di ammettere la nuova adepta alla cerchia. I suggerimenti sono semplici e truci allo stesso tempo: «Non ti preoccupare, ecco cosa devi fare quando ti viene fame: pensa a qualcosa di schifoso, tipo pulire il water o la lettiera del gatto». La moda è dilagante e parallelamente si creano una serie di siti satellite dove le ragazzine studiano escamotage per scovare ed entrare nei vari gruppi e gridano i motivi della ricerca forsennata : «devo farcela, devo trovare il sito pro-ana per perdere gli ultimi 3 kg» Difficile arrivare all’obiettivo. Ma cosa si cerca in realtà? Si cercano siti come questo di una ragazzina di soli 13 anni che dispensa consigli su alimentazione ed esercizi fisici, o come
questo dove si alternano giri in centro per gli acquisti di Natale e disperazione per una dieta troppo rigida.
In realtà chi è riuscito ad entrare in quelli più affollati e autorevoli, come racconta una ragazza dal nick “Hate the mirror” (odio lo specchio) in un forum racconta: «si spiegano rituali da praticare nelle proprie camere da letto‚ circondati da candele‚ incensi e musica stile chill–out il tutto condito da questa frase come epilogo del tutto: “ I am ana and proud of it” (sono ana e sono orgogliosa di esserlo, ndr)

Le loro diete:
Forse un eufemismo chiamarle così, perché in realtà sono veri e propri digiuni (vedi questo) : 1 mandarino, 1 arancia, 1 biscotto. «A colazione bevo un thè al finocchio (0 kcal)», scrive un’altra ragazza, indicando anche il numero di calorie ingerite, «a pranzo 2 yogurt al kiwi (220 kcal), a cena un cappuccino (50 kcal), spuntino un litro e mezzo di the senza zucchero (7kcal). Calorie totali: 277 kcal».
Mangiano questo, insieme a numerosi bicchieri d’acqua, cubetti di ghiaccio, lassativi, succo di limone o aceto a digiuno tutto intervallato da «2 ore di danza», «2 chilometri a piedi», «5 serie di corsa in 12 ore da ripetere ad intervalli regolari», «corse forsennate sulla cyclette per perdere i pochi grammi assimilati con un bicchiere d’acqua».
«Mangio solo un pò di minestrone», racconta un’altra ragazza nel suo sito, « e 2 prugne mignon....ogni tanto mi concedo un pò di merluzzo ma è raro....eppure a me sembra di mangiare tantissimo. Stamattina ho fatto 30 minuti di cyclette ma dopo un bicchiere d'acqua i 3 etti persi sin stati ripresi.... in più lo stomaco

I racconti delle pro-ana:
Per molte di queste ragazze “Ana” non è una malattia ma una vera e propria filosofia di vita. Una ricerca spirituale che può annullare tutto in vista solo della magrezza, una Dea da venerare a cui dedicare delle poesie, alternate a dati impressionanti, ho 15 anni, sono alta 1.69 cm, peso 35 chili. Ho19 anni, sono alta 1.67 cm, peso 37 chili. Ho 19 anni, sono alta 1.77, peso46kg. In alcuni forum che si dichiarano contro la filosofia Ana è addirittura vietato dire altezza e peso «per non accrescere l’ossessione del peso».
«La mai vita è controllata da due personalità: Ana e Mia», scrive Stella nel suo forum privato. «Ana (anoressia, ndr) mi fa stare bene, mi fa sentire bella, mi fa sentire importante, mi fa sentire libera. Mia (bulimia, ndr) mi uccide dentro, mi fa sbagliare, mi rende brutta, mi rende cattiva, mi rende un fallimento. Due personalità contrastanti ma così legate l'una all'altra...Si alternano, si intrecciano, mi fanno diventare pazza. Devo uccidere mia prima che lei uccida a me e la ucciderò grazie ad ana».
E sono molte quelle che da una fase Pro Ana decidono di gettare la spugna

«Voglio smetterla di fare tabelle e tabelline per organizzare trucchi e trucchetti per saltare i pasti, per trovare scuse davanti ai miei per non mangiare.. o vedere che se a pranzo mangio allora alla sera non ci sta che un the, o viceversa»..
Raccontano le loro giornate con una naturalezza agghiacciante e a chi legge non resta che rimanere sconcertati.
«Vomito incessantemente tutto il giorno», scrive una ragazza bulimiche (pro-Mia), «e più vomito più mi sento in colpa più mi faccio schifo più mangio e più vomito».
Parlano delle loro famiglie, talvolta inconsapevoli, «preparo il pranzo per tutta la famiglia», scrive Iris, «preparo la pasta e fagioli, la cucino io, la mangio tutta, la vomito fino alla bile. Compro un gelato, ne compro due, al terzo comincio a vomitare. Passo per il supermarket a comprare l'acqua. Compro un pacco di biscotti, e dei kinder fetta a latte, e un duplo. Mangio tutto in macchina. Vomito tutto in palestra, nel bagno, con la gente che fa la fila fuori per entrare.
Vedo ancora un pezzo di buccia di mela. Rosso. O era un pezzo di stomaco? Non lo saprò mai»

Nonostante la barriera di lontananza che il web può creare le descrizioni sono minute e si riescono a percepire i loro piccoli scheletri. «Ho due lividi simmetrici sui fianchi credo sia colpa delle ossa che sbattono a terra quando faccio gli esercizi in palestra».

Si vivono in diretta gli scontri con chi li vuole far mangiare, le madri che preparano pranzi deliziosi e comprano biscotti e con le quali la maggior parte delle volte hanno un rapporto conflittuale.
E qui scatta la solidarietà della amiche Ana.
I piccoli trucchi che si scambiano via internet alle nuove adepte per non mangiare, «basta dire che ho già mangiato fuori, che pranzerò con delle amiche», perché per loro la bellezza è rappresentata dalle ossa, si misurano per ore, per verificare la circonferenza di seno, fianchi, glutei. «Se mangio, mi repello», scrivono, e qualcuna ammette: «mi sto lasciando morire di fame». «Io vorrei che questo corpo fosse flessuoso, snello, magro, mi piace toccare le ossa e non mi piace sentire il grasso, scrive Deirdre.

La filosofia Ana:
In internet si trovano i cardini salienti della filosofia “Thin Commandments” i comandamenti per essere magra.

«Se non sei magra non sei attraente, essere magra è più importante di stare in salute, devi comprare vestiti, tagliarti i capelli, prendere lassativi e fare tutto quello che ti faccia sentire magra». Ana è considerata dalle giovanissime come una sorta di divinità da venerare, così come Mia lo è per le bulimiche.
E i siti pro-Ana spiegano anche tutti i motivi per aderire alla filosofia: «Diventerai una modella, sarai al centro dell’attenzione, tutto sarà bellissimo, non avrai problemi e non piangerai la notte». Le ragazze trovano la forza dei loro digiuni guardando foto di ragazze magre che sfilano in passerella, a volte al limite come qui o questo, e si sentono protagoniste di una grande comunità, che le aiuta a sorreggersi a vicenda. Hanno anche un segno distintivo, un braccialetto da comprare su internet (dai 3 ai 20 dollari): rosso per le anoressiche, color porpora per le bulimiche

Stop pro-ana:
Per combattere il fenomeno è nato
Anad , l’Associazione Nazionale per l’Anoressia Nervosa e i Disturbi Associati che ha lanciato un grido d’allarme. Proprio l’Anad ha scovato e recensito più di 400 siti sull’argomento e il portale Yahoo! che ospitava 115 dei 400 siti segnalati dall’Anad, ha chiuso molti dei siti presenti sulla sua rete.
Ma su internet ci sono siti in tutte le lingue come Stop Pro Ana
(www.stop-pro-ana.com/) che cercano di spiegare quali sono i reali pericoli e le soluzioni (www.anaymia.com/) o petizioni per eliminare dalla Rete siti del genere e altri aperti da ex anoressiche come quello di Anna Peterson (www.annapaterson.com/) per portare una testimonianza diretta.

Chi invece è dentro al problema e non sa come uscirne scrive anche vere e proprie dichiarazioni di guerra come questa di Iris: « Cara Mia . Ecco. Soddisfatta? Ci sei riuscita. Ora sono sola. Sola con te. […] Credi di aver vinto? No, mia cara. Ti sbagli. Ora sono nuda. Sola come un cane. Rotta e stanca . Ora non sono più niente. E sai qual è il punto? Che ora non ho niente da perdere. Ora che mi hai tolto tutto posso fare solo una cosa. Morire? Oh, no mia cara...troppo facile, scontato. L'unica cosa che posso fare ora è riprendermi tutto. Rivoglio tutto indietro. Rivoglio la mia vita. Il mio studio. Rivoglio i miei viaggi. I miei sogni. Le mie poesie. Rivoglio l'amore. E sta tranquilla mia cara, mi riprenderò tutto quello che mi hai tolto. Ora sono nel fondo. Posso solo risalire. L'hai voluto tu. Ora beccati me, solo me, tutta me, nient'altro che me. E contro di me non hai via di scampo. Io sono più forte. Morirai».

UNA SOLA COSA DA DIRE:NO COMMENT...
TO BE CONTINUED
KISS KISS